Aperture h24. Parliamone.
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Re: Aperture h24. Parliamone.
E però è così. La high street resta, tutto sommato, perché a viale Libia, a Centocelle, a Cola di Rienzo la gente che passeggia e compra (forse) resterà. Sono i centri commerciali che chiuderanno uno dopo l'altro: sono già con i negozi chiusi a metà ora. Fatevi un giro a Cinecittà 2, Romanina e poi mi dite.
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Ultima modifica di Jester il 04/11/2019, 22:37, modificato 1 volta in totale.
Jester ha scritto: ↑04/11/2019, 22:35Con la differenza che lì non s'è innescata la spirale deflazionistica degli stipendi, e quindi non c'è contrazione di domanda. Qui invece famo a chi paga e guadagna de meno,Waldganger ha scritto: ↑04/11/2019, 19:45Non si inverte la tendenza. Una volta che hai aperto la chiusa nun è che te poi mette a fermà l'acqua co le mani. Ormai il danno è stato fatto. L'americanizzazione del commercio è sempre più marcata. Arriveremo al punto che non ci saranno più piccoli esercenti indipendenti ma tutti franchisee col cappio al collo. Come in america.
Se la domanda regge, c'è spazio ancora per tutti. Se no, la polarizzazione è cosa fatta.
- Takkar
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Secondo te quindi chiudendo tutto la domenica o i festivi sarebbe un modo per invertire la tendenza del post monti o solo una misura che aiuta le piccole attività? Perché secondo me come aiuta le piccole manda in merda la GDO. Abbiamo assodato coi numero che la misura monti non l’ha di fatto favorita, anche li ci sono dipendenti quindi famiglue che andrebbero in merda. Bisognerebbe trovare il giusto equilibrio per tutti. Non so dirti come. Credo che con l’online di mezzo chiudere sarebbe deleterio per tutti.alphonse ha scritto: ↑04/11/2019, 22:16Magari questo lascialo stabilire a noi che siamo del campo, no? Certo, pensare che la sopravvivenza sia legata alle chiusure (ma anche alle aperture!) è riduttivo, però sarebbe una bella "rifiatata" per la PMI. Su questo mi ci gioco le palle. E, mi perdonerai, so quel che dico.Takkar ha scritto: ↑04/11/2019, 21:22Allora se lo scenario è questo, l’esercente, oggi più che mai, si deve “Inventare” qualcosa per stare al passo. Ognuno nel suo settore di pertinenza deve cercare di piazzare il colpo, la strategia vincente perché altrimenti è meglio che chiude subito. Come non lo so. Non è il mio lavoro ma vedo che molti si organizzano e cercano di stare al passo coi tempi altri mi sembrano fermi immobili. Purtroppo o per fortuna intorno hanno un mondo che va a 100 all’ora. Ma lo avrebbero anche se si chiudesse la domenica ad esempio.Waldganger ha scritto: ↑04/11/2019, 20:30Me sa che non sai che cosa vuol dire essere franchisee allora. Prezzi bloccati, merce da comprare a prezzo pieno e poi da scontare ogni volta che te lo ordina il franchisor (e cioè ogni mese, a volte anche 2 volte al mese). Negozio di una certa metratura al posto che ti indicano loro. Se ci scappa lo stipendiuccio adesso come adesso a fine mese è grasso che cola. Negli anni 90 se ti aprivi un negozio di abbigliamento ci facevi campare bene la tua famiglia e quella di qualche commesso che ti potevi permettere di pagare per intero e non col contratto post jobs act. Hanno distrutto un sistema economico, mortacci loro, nel retail è stato uno stillicidio. In tutti i settori. E hanno colpito si la classe media borghese proprietaria quella che faceva funzionare il sistema e immetteva i liquidi, ma soprattutto i loro dipendenti. So quelli che so andati pe stracci per davvero. Te lo dico da contabile.Takkar ha scritto: ↑04/11/2019, 20:09Se i piccoli esercenti in questo modo campano lo stesso mi sta benissimoWaldganger ha scritto: ↑04/11/2019, 19:45Non si inverte la tendenza. Una volta che hai aperto la chiusa nun è che te poi mette a fermà l'acqua co le mani. Ormai il danno è stato fatto. L'americanizzazione del commercio è sempre più marcata. Arriveremo al punto che non ci saranno più piccoli esercenti indipendenti ma tutti franchisee col cappio al collo. Come in america.
Anche un bambino delle elementari sa che se i negozi fossero chiusi la domenica lavorerei di più sia il sabato che il lunedì. E che se restassi aperto (anche) la domenica non coprirei mai i mancati incassi del sabato e del lunedì. Per non parlare di una inutile lievitazione dei costi che non coprirei MAI.
Poi, ma spiegami una cosa, da una parte di parla di contenere lo spreco, ridurre l'inquinamento, cazzi e mazzi e dall'altra alla "giostra" abbiamo aggiunto un giorno? Non ci trovi nessuna contraddizione?
"Essere piagnucolosi è uno stile di vita!"
- Waldganger
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sai come lo fermi il commercio online? rendendolo come il commercio normale. Te lo dico perché di amazon sono cliente da quando vendeva solo libri e le consegne erano a una settimana quando andava bene. Se l’online lo rendi con delle leggi un supplemento al commercio normale allora lo disinneschi. Se gli imponi degli orari su cui lavorare gli ordini allora l’hai bello che bloccato. Se gli imponi dei paletti sulle consegne allora l’hai fregato. Ma tutti vogliamo sta cazzo di comodità dell’ordine alle 3 di notte e della consegna ad un’ora. Ho visto consegnare panini a piazza di spagna e a piazza san babila a milano a casa della gente alle 3 di notte. Che gusto c’è? Solo per il piacere di averlo fatto con un click? Ma il progresso è veramente questo? Per me il progresso è riuscire a trovare un libro fuori catalogo che ha una libreria a firenze e farmelo recapitare a casa. Per me il progresso è avere un accesso alla cultura più snello e non più in mano a determinati salotti sparsi tra san lorenzo in lucina via della mercede e corso vittorio. Che progresso è avere un esercito di ciclisti che consegnano da mangiare a tutte le ore per uno stipendio da fame? La logica del negozio aperto sempre è una logica da marketing producer che guarda non ai volumi di vendita ma all’impatto psicologico che ha sul potenziale acquirente la vista di un negozio di un determinato brand disponibile alle sue esigenze e presente sempre sul territorio. E’ una visione miope che è stato già dimostrato dalle esperienze passate in altri settori non porta a nessun vantaggio economico se non ad una forte esposizione debitoria.Takkar ha scritto:Secondo te quindi chiudendo tutto la domenica o i festivi sarebbe un modo per invertire la tendenza del post monti o solo una misura che aiuta le piccole attività? Perché secondo me come aiuta le piccole manda in merda la GDO. Abbiamo assodato coi numero che la misura monti non l’ha di fatto favorita, anche li ci sono dipendenti quindi famiglue che andrebbero in merda. Bisognerebbe trovare il giusto equilibrio per tutti. Non so dirti come. Credo che con l’online di mezzo chiudere sarebbe deleterio per tutti.alphonse ha scritto: ↑04/11/2019, 22:16Magari questo lascialo stabilire a noi che siamo del campo, no? Certo, pensare che la sopravvivenza sia legata alle chiusure (ma anche alle aperture!) è riduttivo, però sarebbe una bella "rifiatata" per la PMI. Su questo mi ci gioco le palle. E, mi perdonerai, so quel che dico.Takkar ha scritto: ↑04/11/2019, 21:22Allora se lo scenario è questo, l’esercente, oggi più che mai, si deve “Inventare” qualcosa per stare al passo. Ognuno nel suo settore di pertinenza deve cercare di piazzare il colpo, la strategia vincente perché altrimenti è meglio che chiude subito. Come non lo so. Non è il mio lavoro ma vedo che molti si organizzano e cercano di stare al passo coi tempi altri mi sembrano fermi immobili. Purtroppo o per fortuna intorno hanno un mondo che va a 100 all’ora. Ma lo avrebbero anche se si chiudesse la domenica ad esempio.Waldganger ha scritto: ↑04/11/2019, 20:30Me sa che non sai che cosa vuol dire essere franchisee allora. Prezzi bloccati, merce da comprare a prezzo pieno e poi da scontare ogni volta che te lo ordina il franchisor (e cioè ogni mese, a volte anche 2 volte al mese). Negozio di una certa metratura al posto che ti indicano loro. Se ci scappa lo stipendiuccio adesso come adesso a fine mese è grasso che cola. Negli anni 90 se ti aprivi un negozio di abbigliamento ci facevi campare bene la tua famiglia e quella di qualche commesso che ti potevi permettere di pagare per intero e non col contratto post jobs act. Hanno distrutto un sistema economico, mortacci loro, nel retail è stato uno stillicidio. In tutti i settori. E hanno colpito si la classe media borghese proprietaria quella che faceva funzionare il sistema e immetteva i liquidi, ma soprattutto i loro dipendenti. So quelli che so andati pe stracci per davvero. Te lo dico da contabile.Takkar ha scritto: ↑04/11/2019, 20:09Se i piccoli esercenti in questo modo campano lo stesso mi sta benissimoWaldganger ha scritto: ↑04/11/2019, 19:45Non si inverte la tendenza. Una volta che hai aperto la chiusa nun è che te poi mette a fermà l'acqua co le mani. Ormai il danno è stato fatto. L'americanizzazione del commercio è sempre più marcata. Arriveremo al punto che non ci saranno più piccoli esercenti indipendenti ma tutti franchisee col cappio al collo. Come in america.
Anche un bambino delle elementari sa che se i negozi fossero chiusi la domenica lavorerei di più sia il sabato che il lunedì. E che se restassi aperto (anche) la domenica non coprirei mai i mancati incassi del sabato e del lunedì. Per non parlare di una inutile lievitazione dei costi che non coprirei MAI.
Poi, ma spiegami una cosa, da una parte di parla di contenere lo spreco, ridurre l'inquinamento, cazzi e mazzi e dall'altra alla "giostra" abbiamo aggiunto un giorno? Non ci trovi nessuna contraddizione?
Superato questo momento, saturato anche il settore della ristorazione e somministrazione dove ormai tutti si stanno buttando cosa ci rimarrà? Un esercito di sottopagati, frustrati, drogati e depressi? È questo il futuro che ci hanno scelto? Lo posso dì che è na merda e che me rimpiango gli anni 90 o so un cojone nostalgico?
Son finiti i giorni lieti, degli studi e degli amori, o compagni in alto i cuori e il passato salutiam.
La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
Il tempo ci darà la risposta.
- alphonse
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Takkar. Però non le puoi dire tutte. Allora la misura introdotta da Monti favorisce la GDO? Sennò perché andrebbe a rotoli con le chiusure festive e domenicali?
- alphonse
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Sì, ma io voglio sapere 'na cosa, una sola. Ma allora 'ste liberalizzazioni hanno favorito o no la GDO? Perché se non è così il problema a chiudere almeno i festivi e regolamentare le domeniche quale sarebbe?
- Takkar
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Mi sono espresso male. Liberalizzazioni che avrebbero voluto favorire la GDO ma i dati dicono che non è stato cosi.
Ora: sei d’accordo o no che se chiudi i festivi gli dai la mazzata finale? Come si trova il compromesso che vada bene a tutti, piccoli e grandi?
"Essere piagnucolosi è uno stile di vita!"
- Takkar
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Cristiano ce sarai te
"Essere piagnucolosi è uno stile di vita!"
- Corso Trieste
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Quando nel 1999 le Brigate Rosse assassinarono Massimo D'Antona a Via Salaria non scelsero un bersaglio a caso oppure "un obiettivo facile da colpire" come si sbrigarono a scrivere le autorità...Stock ha scritto: ↑05/11/2019, 5:24La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
- Takkar
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Purtroppo la lotta armata non è servita e non serve ad un cazzoCorso Trieste ha scritto: ↑05/11/2019, 9:43Quando nel 1999 le Brigate Rosse assassinarono Massimo D'Antona a Via Salaria non scelsero un bersaglio a caso oppure "un obiettivo facile da colpire" come si sbrigarono a scrivere le autorità...Stock ha scritto: ↑05/11/2019, 5:24La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
"Essere piagnucolosi è uno stile di vita!"
Ripeto, il problema italiano sta proprio in questo.Stock ha scritto: ↑05/11/2019, 5:24La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
Riempi i ristoranti di cuochi bangladini sottopagati, te fai fa' i lavori da maestranze straniere sottocosto e pensi di risparmiare. Hai invece innescato una spirale deflazionistica che fa chiudere tutti. Se poi sparisce pure il 22% di iva dal computo perché è tutto in nero, la spinta verso il basso è ulteriore.
il cuochino sottopagato non spende e spedisce col money transfer al paese suo quello che può, e te credo che se spegne tutto.
In Italia poi c'è un substrato de invidia che ti si porta via, dettato forse dal fatto che molti patrimoni ingenti sono frutto di malversazioni o evasione fiscale al minimo.
Nel resto del mondo una Lamborghini parcheggiata davanti al ristorante ti fa pensare "fico, mi piacerebbe guadagnare così e ci voglio provare": qua te la rigano.
Anche sull'università bisognerebbe capirci. Se ti laurei (breve) in archivistica delle biblioteche o in sociologia, la laurea la prendi per te, ma non per il tuo collocamento.
- alphonse
- Località: Roma
I dati dicono che la GDO è in crisi come tutto il comparto, ma lo è un po' di meno proprio grazie a queste misure che per la catogoria, nella quale rientra anche la PMI, non sono state utili, ma dannose.Takkar ha scritto: ↑05/11/2019, 9:30Mi sono espresso male. Liberalizzazioni che avrebbero voluto favorire la GDO ma i dati dicono che non è stato cosi.
Ora: sei d’accordo o no che se chiudi i festivi gli dai la mazzata finale? Come si trova il compromesso che vada bene a tutti, piccoli e grandi?
La ratio del legislatore dovrebbe essere quella di mettere tutti i soggetti in causa nella condizione di poter competere ad armi pari e qui mi pare che vi sia stata una decisiva svolta a vantaggio dei più forti che, tuttavia, come crepano, e crepano, hanno la salvaguardia dello Stato e quindi anche il tuo.
La Coop di Firenze da circa un anno sta portando avanti un esperimento, chiede i mercati tutte le domeniche e i festivi ed il loro fatturato è aumentato... non chiedermi perché o per come, ma è così.
Io continuo a parlare con dati certi, voi con delle supposizioni. Difficile proseguire un dibattito tra chi fornisce dati e chi continua a parlare per supposizioni.
Detto ciò è un altro dato che per ogni posto di lavoro della GDO se ne perdono SETTE nella PMI. Per cui è di tutta evidenza che i posti eventualmente persi nella GDO verrebbero riassorbiti nella PMI, ma non il contrario.
PS lavora più gente da me in una superette che dentro in Trony all'interno di un cc. Dati, dati, dati, tocca parlare con i dati.
PS 2 Ma come non si può non dubitare di una misura assunta da Monti?
- alphonse
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Takkar. Dimenticavo... iniziamo a chiudere almeno le 12 feste comandate se non altro evitiamo di renderci ridicoli.
- Serse
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.Stock ha scritto: ↑05/11/2019, 5:24La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
- Takkar
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Su queste mi trovi d’accordo.
Detto questo quindi proponi semplici chiusure per tutti per tutte le domeniche e festivi. Sarà una delle 8 proposte? Non oso immaginare le altre 7...
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- Takkar
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Io per questo continuo a dire che la battaglia vera andrebbe fatta sui contratti dei lavoratori più che sull’orario d’apertura e chiusura...Jester ha scritto: ↑05/11/2019, 10:09Ripeto, il problema italiano sta proprio in questo.Stock ha scritto: ↑05/11/2019, 5:24La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
Riempi i ristoranti di cuochi bangladini sottopagati, te fai fa' i lavori da maestranze straniere sottocosto e pensi di risparmiare. Hai invece innescato una spirale deflazionistica che fa chiudere tutti. Se poi sparisce pure il 22% di iva dal computo perché è tutto in nero, la spinta verso il basso è ulteriore.
il cuochino sottopagato non spende e spedisce col money transfer al paese suo quello che può, e te credo che se spegne tutto.
In Italia poi c'è un substrato de invidia che ti si porta via, dettato forse dal fatto che molti patrimoni ingenti sono frutto di malversazioni o evasione fiscale al minimo.
Nel resto del mondo una Lamborghini parcheggiata davanti al ristorante ti fa pensare "fico, mi piacerebbe guadagnare così e ci voglio provare": qua te la rigano.
Anche sull'università bisognerebbe capirci. Se ti laurei (breve) in archivistica delle biblioteche o in sociologia, la laurea la prendi per te, ma non per il tuo collocamento.
"Essere piagnucolosi è uno stile di vita!"
"contratto dei lavoratori" significa legalità assoluta, controlli incrociati, tracciatura e tante altre cose che sono indigeste un po' a tutti. il "èh, ma allora quell'altri?" è il cancro de sto paese.Takkar ha scritto: ↑05/11/2019, 10:19Io per questo continuo a dire che la battaglia vera andrebbe fatta sui contratti dei lavoratori più che sull’orario d’apertura e chiusura...Jester ha scritto: ↑05/11/2019, 10:09Ripeto, il problema italiano sta proprio in questo.Stock ha scritto: ↑05/11/2019, 5:24La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
Riempi i ristoranti di cuochi bangladini sottopagati, te fai fa' i lavori da maestranze straniere sottocosto e pensi di risparmiare. Hai invece innescato una spirale deflazionistica che fa chiudere tutti. Se poi sparisce pure il 22% di iva dal computo perché è tutto in nero, la spinta verso il basso è ulteriore.
il cuochino sottopagato non spende e spedisce col money transfer al paese suo quello che può, e te credo che se spegne tutto.
In Italia poi c'è un substrato de invidia che ti si porta via, dettato forse dal fatto che molti patrimoni ingenti sono frutto di malversazioni o evasione fiscale al minimo.
Nel resto del mondo una Lamborghini parcheggiata davanti al ristorante ti fa pensare "fico, mi piacerebbe guadagnare così e ci voglio provare": qua te la rigano.
Anche sull'università bisognerebbe capirci. Se ti laurei (breve) in archivistica delle biblioteche o in sociologia, la laurea la prendi per te, ma non per il tuo collocamento.
- Il Sigaro
- Località: Roma
"contratti dei lavoratori" significa tutto e niente. Devi cambiare il sistema in generale, perché se ti limiti a imporre alle imprese, anche piccole, e agli artigiani di assumere a tempo indeterminato a condizioni economiche più gravose ottieni soltanto che nessuno assume più. A forza di puntare ideologicamente il dito contro il datore di lavoro stiamo crescendo generazioni di disoccupati "coperti" soltanto da misure assistenziali senza futuro.Jester ha scritto: ↑05/11/2019, 10:31"contratto dei lavoratori" significa legalità assoluta, controlli incrociati, tracciatura e tante altre cose che sono indigeste un po' a tutti. il "èh, ma allora quell'altri?" è il cancro de sto paese.Takkar ha scritto: ↑05/11/2019, 10:19Io per questo continuo a dire che la battaglia vera andrebbe fatta sui contratti dei lavoratori più che sull’orario d’apertura e chiusura...Jester ha scritto: ↑05/11/2019, 10:09Ripeto, il problema italiano sta proprio in questo.Stock ha scritto: ↑05/11/2019, 5:24La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
Riempi i ristoranti di cuochi bangladini sottopagati, te fai fa' i lavori da maestranze straniere sottocosto e pensi di risparmiare. Hai invece innescato una spirale deflazionistica che fa chiudere tutti. Se poi sparisce pure il 22% di iva dal computo perché è tutto in nero, la spinta verso il basso è ulteriore.
il cuochino sottopagato non spende e spedisce col money transfer al paese suo quello che può, e te credo che se spegne tutto.
In Italia poi c'è un substrato de invidia che ti si porta via, dettato forse dal fatto che molti patrimoni ingenti sono frutto di malversazioni o evasione fiscale al minimo.
Nel resto del mondo una Lamborghini parcheggiata davanti al ristorante ti fa pensare "fico, mi piacerebbe guadagnare così e ci voglio provare": qua te la rigano.
Anche sull'università bisognerebbe capirci. Se ti laurei (breve) in archivistica delle biblioteche o in sociologia, la laurea la prendi per te, ma non per il tuo collocamento.
Tudor dalla Croazia incrocia le dita per la fumata bianca (cit.)
Siete diventati stupidi appresso a Lotito (cit.)
"Un motivo ci sarà"
Siete diventati stupidi appresso a Lotito (cit.)
"Un motivo ci sarà"
Infatti è tutto sballato. Chi ha un'attività ha bisogno del personale ma assumere costa un casino. Chi lavora lo fa con salari bassi, poche tutele e spesso con l'ansia di perderlo pure, il lavoro, se non con la certezza di perderlo a breve. Il che si traduce nell'impossibilità di prendere impegni a lungo termine (investimenti, matrimonio, figli) ma spesso pure nell'incertezza di spendere quei 50 euro che hai in tasca perché non sai se tra una settimana o un mese ti mancheranno proprio quei 50 euro per far quadrare i conti. E quindi la gente se può evade le tasse, se compra una macchina o un elettrodomestico lo fa a rate indebitandosi ancora di più, risparmia su tutto, dal cibo ai vestiti, e qui si arriva anche all'online dove si trova tutto a meno, e quindi al declino dei negozi fisici, in particolare di quelli di vicinato. Penso che le aperture domenicali sianl veramente un dettaglio che sposta poco a livello di sistema, sposta molto semmai al titolare che deve tenere aperto un giorno in più e al dipendente che lavora anche la domenica.
Purtroppo non vedo come se ne potrebbe uscire se non con un calo drastico delle tasse per tutti, conseguente maggiore capacità di spesa, migliori condizioni per i lavoratori... praticamente una riforma totale, nom basterebbe un altro '68.
Purtroppo non vedo come se ne potrebbe uscire se non con un calo drastico delle tasse per tutti, conseguente maggiore capacità di spesa, migliori condizioni per i lavoratori... praticamente una riforma totale, nom basterebbe un altro '68.
Il tempo ci darà la risposta.
- alphonse
- Località: Roma
Io faccio un ragionamento un filo più articolato. Premesso che non conosco neppure una delle otto proposte presentate perché non girano da nessuna parte, manco fossero uno dei tra segreti di Fatima, parto dal presupposto che il calendario vada riformato, non foss'altro perché varata dal Governo più odiato degli ultimi 50 anni.
Ovviamente, me ne rendo conto, non si può tornare di botto indietro anche se intimamente non ci troverai nulla di male.
Si riparta dalle feste comandate e si apra un tavolo (serio) sulle domeniche abbandonando però sciocchi discorsi sul "mi sta comodo così" , "nel resto del mondo funziona così" (non è vero!) o "si perdono posti di lavoro" (non è vero neppure questo, semmai è vero il contrario!).
La riforma del mercato del lavoro a cui lavorava D'Antona dava molte più tutele.Corso Trieste ha scritto: ↑05/11/2019, 9:43Quando nel 1999 le Brigate Rosse assassinarono Massimo D'Antona a Via Salaria non scelsero un bersaglio a caso oppure "un obiettivo facile da colpire" come si sbrigarono a scrivere le autorità...Stock ha scritto: ↑05/11/2019, 5:24La mia generazione, 30 anni o giù di lì, già lo è piena di sottopagati depressi ecc. ecc.
Chi ha avuto la fortuna di poter fare l'università (facendo lo studente e basta) magari ha ancora prospettive per trovarsi un buon posto, ma chi è stato costretto a buttarsi subito nel mondo del lavoro sta assaporando tutto questo sistema di flessibilità, contratti a progetto, tempi determinati, stipendi da fame vera. Una generazione di ragazzi soli perché non puoi mettere su famiglia, senza na lira costretti a campare a casa dei genitori, che però lavorano comunque come muli, senza orari e senza diritti, e che non andranno mai in pensione visto che non riescono ancora ad andarci manco i genitori. È già il presente questo.
E con l'omicidio si arrestò.
Stranamente invece quella successiva, alla quale lavorava Biagi, e che prese il suo nome, dopo l'assassinio divenne incontestabile, perché chi la criticava passava per brigatista.
L'unico effetto, devastante, degli ultimi due attentati delle brigate rosse è stato quello di far passare una riforma del lavoro a zero tutela e fermarne una molto più rispettosa dei lavoratori.
Ovviamente è un caso, niente retropensieri.
Questa è la Lazio, ed e sempre un'altra cosa.
- alphonse
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Io dico solo che se queste cose dette da uomini di sinistra sulle aperture domenicali fossero state dette negli anni Settanta la metà stava al cimitero o storpiata a vita.
Gli è andata di lusso ai vari Bersani, Renzi, Calenda e compagnia bella.
Gli è andata di lusso ai vari Bersani, Renzi, Calenda e compagnia bella.
- Corso Trieste
- Località: Roma
È quello che intendevo dire con il post su D'Antona e parliamo di 20 anni fa, neanche anni '70: appena un uomo di sinistra come era lui ha ipotizzato, iniziato a proporre e fatto attuare contratti di lavoro con minori tutele per i lavoratori rispetto a quelle che c'erano allora lo hanno lasciato per terra.
Quelli dopo sono dei miracolati.
- alphonse
- Località: Roma
Sì, sì, rafforzavo il concetto.Corso Trieste ha scritto: ↑05/11/2019, 11:56È quello che intendevo dire con il post su D'Antona e parliamo di 20 anni fa, neanche anni '70: appena un uomo di sinistra come era lui ha ipotizzato, iniziato a proporre e fatto attuare contratti di lavoro con minori tutele per i lavoratori rispetto a quelle che c'erano allora lo hanno lasciato per terra.
Quelli dopo sono dei miracolati.
- Andrean73
- Località: Roma
Io intanto rigirerei la proposta letta sopra. 12 aperture annuali magari a scelta escluse le feste comandate. Chiusura serale massimo alle 21. Online sempre aperto per gli ordini (visto che non c'è mai tempo di fare nulla) ma rispettando gli orario dei negozi e soprattutto ogni negozio online o affiliato ad Amazon e altri deve avere una vetrina su strada.
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- Takkar
- Località: Roma
L’online a tempo di un colosso mondiale come Amazon (che poi non esiste solo quello) francamente mi sembra Irrealizzabile.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 20:03Io intanto rigirerei la proposta letta sopra. 12 aperture annuali magari a scelta escluse le feste comandate. Chiusura serale massimo alle 21. Online sempre aperto per gli ordini (visto che non c'è mai tempo di fare nulla) ma rispettando gli orario dei negozi e soprattutto ogni negozio online o affiliato ad Amazon e altri deve avere una vetrina su strada.
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"Essere piagnucolosi è uno stile di vita!"
- Andrean73
- Località: Roma
Sicuramente non facile. Inizia regolamentando gli orari e le aperture.
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Attali, per dire, ci dice che Amazon e le altre GAFA finiranno per dominare sugli stati nazionali, la cui autorità va scemando. E l'ha detto venti anni fa.Takkar ha scritto: ↑05/11/2019, 20:23L’online a tempo di un colosso mondiale come Amazon (che poi non esiste solo quello) francamente mi sembra Irrealizzabile.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 20:03Io intanto rigirerei la proposta letta sopra. 12 aperture annuali magari a scelta escluse le feste comandate. Chiusura serale massimo alle 21. Online sempre aperto per gli ordini (visto che non c'è mai tempo di fare nulla) ma rispettando gli orario dei negozi e soprattutto ogni negozio online o affiliato ad Amazon e altri deve avere una vetrina su strada.
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- Andrean73
- Località: Roma
L'idea che qualcuno abbia premuto il tasto caos a livello generale (sociale, lavorativo, economico, educativo, sanitario, politico, etc.) mi sembra quanto meno realistica. Troppe cose concentrate in troppo poco tempo. Quando, chi e perché in questo momento storico sarebbe interessante saperlo. Anche se effettivamente servirebbe a poco.
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- Waldganger
- Località: Roma
laddove conta solo il danaro, giocoforza il risultato alla lunga è quello. D’altronde vinsero i buoni.Jester ha scritto:Attali, per dire, ci dice che Amazon e le altre GAFA finiranno per dominare sugli stati nazionali, la cui autorità va scemando. E l'ha detto venti anni fa.Takkar ha scritto: ↑05/11/2019, 20:23L’online a tempo di un colosso mondiale come Amazon (che poi non esiste solo quello) francamente mi sembra Irrealizzabile.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 20:03Io intanto rigirerei la proposta letta sopra. 12 aperture annuali magari a scelta escluse le feste comandate. Chiusura serale massimo alle 21. Online sempre aperto per gli ordini (visto che non c'è mai tempo di fare nulla) ma rispettando gli orario dei negozi e soprattutto ogni negozio online o affiliato ad Amazon e altri deve avere una vetrina su strada.
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Son finiti i giorni lieti, degli studi e degli amori, o compagni in alto i cuori e il passato salutiam.
- blau-weiss
- Località: Polonia
Sì chiama liberismo e i nomi e cognomi sono noti, primi fra tutti quelli di "sinistra" già citati che hanno tradito totalmente una certa visione. Spero quantomeno per stupidità e non per convinzione.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 23:32L'idea che qualcuno abbia premuto il tasto caos a livello generale (sociale, lavorativo, economico, educativo, sanitario, politico, etc.) mi sembra quanto meno realistica. Troppe cose concentrate in troppo poco tempo. Quando, chi e perché in questo momento storico sarebbe interessante saperlo. Anche se effettivamente servirebbe a poco.
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C'è un relativismo estremo, un'idea che dobbiamo essere liberi in qualsiasi cosa facciamo, dai valori al mercato, che ci ha portato a questo caos.
- alphonse
- Località: Roma
Questo non è liberismo. Questo è casino mal organizzato per parafrasare Fascetti. Questa legge così articolata non c'è in nessun altro Paese del mondo ad economia sviluppata. Non so più come spiegarlo.blau-weiss ha scritto: ↑06/11/2019, 8:39Sì chiama liberismo e i nomi e cognomi sono noti, primi fra tutti quelli di "sinistra" già citati che hanno tradito totalmente una certa visione. Spero quantomeno per stupidità e non per convinzione.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 23:32L'idea che qualcuno abbia premuto il tasto caos a livello generale (sociale, lavorativo, economico, educativo, sanitario, politico, etc.) mi sembra quanto meno realistica. Troppe cose concentrate in troppo poco tempo. Quando, chi e perché in questo momento storico sarebbe interessante saperlo. Anche se effettivamente servirebbe a poco.
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C'è un relativismo estremo, un'idea che dobbiamo essere liberi in qualsiasi cosa facciamo, dai valori al mercato, che ci ha portato a questo caos.
c'è un aspetto nuovo che deriva dalla totale disponibilità d'informazione e dal relativo "rumore di fondo",Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 23:32L'idea che qualcuno abbia premuto il tasto caos a livello generale (sociale, lavorativo, economico, educativo, sanitario, politico, etc.) mi sembra quanto meno realistica. Troppe cose concentrate in troppo poco tempo. Quando, chi e perché in questo momento storico sarebbe interessante saperlo. Anche se effettivamente servirebbe a poco.
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Un morto dall'altra parte del mondo sta sulle prime pagine di tutti i media, mentre anni fa non ne bastavano centomila.
In genere ci stiamo avviando ad un epoca in cui tutti faremo finta di lavorare per avere un finto stipendio: magari con l'assistenza medica e la pilloletta per la pressione disponibile gratis per tutti. Ve ne accorgete con le "spinte" anche verso il seguito di cittadinanza e le pensioni anticipate.
Quello che voleva il socialismo lo ha fatto il liberismo.
- blau-weiss
- Località: Polonia
Rispondevo ad Andrea, sulla società in generale, non ho letto le pagine precedenti.alphonse ha scritto: ↑06/11/2019, 9:11Questo non è liberismo. Questo è casino mal organizzato per parafrasare Fascetti. Questa legge così articolata non c'è in nessun altro Paese del mondo ad economia sviluppata. Non so più come spiegarlo.blau-weiss ha scritto: ↑06/11/2019, 8:39Sì chiama liberismo e i nomi e cognomi sono noti, primi fra tutti quelli di "sinistra" già citati che hanno tradito totalmente una certa visione. Spero quantomeno per stupidità e non per convinzione.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 23:32L'idea che qualcuno abbia premuto il tasto caos a livello generale (sociale, lavorativo, economico, educativo, sanitario, politico, etc.) mi sembra quanto meno realistica. Troppe cose concentrate in troppo poco tempo. Quando, chi e perché in questo momento storico sarebbe interessante saperlo. Anche se effettivamente servirebbe a poco.
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C'è un relativismo estremo, un'idea che dobbiamo essere liberi in qualsiasi cosa facciamo, dai valori al mercato, che ci ha portato a questo caos.
Ma comunque il principio per cui un supermercato può fare 24/7 alla faccia dei lavoratori o del negozietto o il principio per cui Amazon può schiacciare la concorrenza senza restrizioni in nome del "libero mercato" che altro non è che la legge del più forte; di questo parlo. L'elogio della meritocrazia dimenticando i diritti sociali e che le condizioni di partenza sono totalmente diseguali.
- alphonse
- Località: Roma
Certo. Ma precisavo che neppure in Paesi iperliberisti esiste una legislazione tanto selvaggia. Anche perché nei paesi iperliberisti se fai impicci vai dritto dritto carcerato. Qui fanno il "botto", concordano e riaprono. Che cazzo di liberismo è?blau-weiss ha scritto: ↑06/11/2019, 9:48Rispondevo ad Andrea, sulla società in generale, non ho letto le pagine precedenti.alphonse ha scritto: ↑06/11/2019, 9:11Questo non è liberismo. Questo è casino mal organizzato per parafrasare Fascetti. Questa legge così articolata non c'è in nessun altro Paese del mondo ad economia sviluppata. Non so più come spiegarlo.blau-weiss ha scritto: ↑06/11/2019, 8:39Sì chiama liberismo e i nomi e cognomi sono noti, primi fra tutti quelli di "sinistra" già citati che hanno tradito totalmente una certa visione. Spero quantomeno per stupidità e non per convinzione.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 23:32L'idea che qualcuno abbia premuto il tasto caos a livello generale (sociale, lavorativo, economico, educativo, sanitario, politico, etc.) mi sembra quanto meno realistica. Troppe cose concentrate in troppo poco tempo. Quando, chi e perché in questo momento storico sarebbe interessante saperlo. Anche se effettivamente servirebbe a poco.
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C'è un relativismo estremo, un'idea che dobbiamo essere liberi in qualsiasi cosa facciamo, dai valori al mercato, che ci ha portato a questo caos.
Ma comunque il principio per cui un supermercato può fare 24/7 alla faccia dei lavoratori o del negozietto o il principio per cui Amazon può schiacciare la concorrenza senza restrizioni in nome del "libero mercato" che altro non è che la legge del più forte; di questo parlo. L'elogio della meritocrazia dimenticando i diritti sociali e che le condizioni di partenza sono totalmente diseguali.
- Serse
- Località: Roma
Anche perchè è già così.Takkar ha scritto: ↑05/11/2019, 20:23L’online a tempo di un colosso mondiale come Amazon (che poi non esiste solo quello) francamente mi sembra Irrealizzabile.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 20:03Io intanto rigirerei la proposta letta sopra. 12 aperture annuali magari a scelta escluse le feste comandate. Chiusura serale massimo alle 21. Online sempre aperto per gli ordini (visto che non c'è mai tempo di fare nulla) ma rispettando gli orario dei negozi e soprattutto ogni negozio online o affiliato ad Amazon e altri deve avere una vetrina su strada.
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Se compro una cosa domenica alle 3 di notte m'arriva martedì, chi continua a pensare che chi compra online lo fa per avere le cose prima sbaglia completamente, lo fa per non dover andare in negozio, per avere a volte un risparmio e per avere più scelta fra i prodotti a disposizione.
Ad esempio, se devo comprare una cover per cellulare e vado in negozio non ce l'hanno proprio (ho un Oneplus 5), su amazon (ricerca fatta adesso) scelgo fra 392 modelli.
La differenza è fra 0 e 392: imbarazzante.
Altro esempio, successo in prima persona... sono in un negozio a Porta di Roma per comprare un paio di scarpe e nel frattempo sento questa conversazione fra una commessa ed il responsabile:
"Il signore vuole queste scarpe ma ce ne è un solo paio che però sono arrivate oggi e sono prenotate"
"Dagliele lo stesso"
Ecco mi sono immaginato il poveraccio che poi è partito da casa dopo giorni di attesa, è arrivato in negozio e si è sentito dire "Ehhhh non sono arrivate, arriveranno fra tre giorni".
Nel frattempo, nello stesso negozio, mi sono provato un giubbotto e volevo comprarlo, ma non c'era la taglia del colore che volevo... la prima proposta è stata quella di prendere un altro colore, e certo, te lascio 130 € e me devo pure accontenta' di quello che trovo.
La seconda è stata quella di ordinarlo... visto pure quel che avevo sentito "No grazie", sono uscito dal negozio, entrato nel sito della marca del giubbotto, acquistato online e spedito in ufficio.
Hai voglia a far chiudere gli ecommerce il sabato e la domenica, venderanno fra il lunedì ed il venerdì.
- alphonse
- Località: Roma
Tutto drammaticamente giusto. Specie la prima parte, le ragioni che spingono a comprare online non è certo quella della rapidità (nulla è più veloce di scendere sotto casa, scegliere e pagare!), ma quelle che hai magistralmente esposte. Io stesso talvolta sono costretto a farlo per sfinimento, mancanza di tempo e, siccome lavoro davvero a differenza di tanti, per pigrizia.Serse ha scritto: ↑07/11/2019, 10:08Anche perchè è già così.Takkar ha scritto: ↑05/11/2019, 20:23L’online a tempo di un colosso mondiale come Amazon (che poi non esiste solo quello) francamente mi sembra Irrealizzabile.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 20:03Io intanto rigirerei la proposta letta sopra. 12 aperture annuali magari a scelta escluse le feste comandate. Chiusura serale massimo alle 21. Online sempre aperto per gli ordini (visto che non c'è mai tempo di fare nulla) ma rispettando gli orario dei negozi e soprattutto ogni negozio online o affiliato ad Amazon e altri deve avere una vetrina su strada.
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Se compro una cosa domenica alle 3 di notte m'arriva martedì, chi continua a pensare che chi compra online lo fa per avere le cose prima sbaglia completamente, lo fa per non dover andare in negozio, per avere a volte un risparmio e per avere più scelta fra i prodotti a disposizione.
Ad esempio, se devo comprare una cover per cellulare e vado in negozio non ce l'hanno proprio (ho un Oneplus 5), su amazon (ricerca fatta adesso) scelgo fra 392 modelli.
La differenza è fra 0 e 392: imbarazzante.
Altro esempio, successo in prima persona... sono in un negozio a Porta di Roma per comprare un paio di scarpe e nel frattempo sento questa conversazione fra una commessa ed il responsabile:
"Il signore vuole queste scarpe ma ce ne è un solo paio che però sono arrivate oggi e sono prenotate"
"Dagliele lo stesso"
Ecco mi sono immaginato il poveraccio che poi è partito da casa dopo giorni di attesa, è arrivato in negozio e si è sentito dire "Ehhhh non sono arrivate, arriveranno fra tre giorni".
Nel frattempo, nello stesso negozio, mi sono provato un giubbotto e volevo comprarlo, ma non c'era la taglia del colore che volevo... la prima proposta è stata quella di prendere un altro colore, e certo, te lascio 130 € e me devo pure accontenta' di quello che trovo.
La seconda è stata quella di ordinarlo... visto pure quel che avevo sentito "No grazie", sono uscito dal negozio, entrato nel sito della marca del giubbotto, acquistato online e spedito in ufficio.
Hai voglia a far chiudere gli ecommerce il sabato e la domenica, venderanno fra il lunedì ed il venerdì.
Ma va da sé che dipende sempre da ciò che acquisti. E mi spiego. Se devo comprare lampadine e alticalcare per la caldaia o un libro (certo, deve essere quello!) posso indifferentemente scegliere l'acquisto fisico o quello online. Preferisco magari attraversare la strada e andare dal ferramenta specie se ho urgenza.
Ma un capo di abbigliamento, delle scarpe o una cravatta, lo voglio vedere, toccare, provare e magari cambiare anche idea, magari parti per farti un cardigan rosso e esci con uno verde, per dire.
Voglio dire, un conto è la spesa, e la pasta Rummo è la pasta Rummo ovunque tu la prenda, un conto è lo ... shopping.
- Serse
- Località: Roma
Come no... anche perchè le poche volte che ho provato a comprare vestiario online c'è stata qualche magagna... lasciamo stare...alphonse ha scritto: ↑07/11/2019, 13:09Tutto drammaticamente giusto. Specie la prima parte, le ragioni che spingono a comprare online non è certo quella della rapidità (nulla è più veloce di scendere sotto casa, scegliere e pagare!), ma quelle che hai magistralmente esposte. Io stesso talvolta sono costretto a farlo per sfinimento, mancanza di tempo e, siccome lavoro davvero a differenza di tanti, per pigrizia.Serse ha scritto: ↑07/11/2019, 10:08Anche perchè è già così.Takkar ha scritto: ↑05/11/2019, 20:23L’online a tempo di un colosso mondiale come Amazon (che poi non esiste solo quello) francamente mi sembra Irrealizzabile.Andrean73 ha scritto: ↑05/11/2019, 20:03Io intanto rigirerei la proposta letta sopra. 12 aperture annuali magari a scelta escluse le feste comandate. Chiusura serale massimo alle 21. Online sempre aperto per gli ordini (visto che non c'è mai tempo di fare nulla) ma rispettando gli orario dei negozi e soprattutto ogni negozio online o affiliato ad Amazon e altri deve avere una vetrina su strada.
Inviato dal mio Redmi Note 4 utilizzando Tapatalk
Se compro una cosa domenica alle 3 di notte m'arriva martedì, chi continua a pensare che chi compra online lo fa per avere le cose prima sbaglia completamente, lo fa per non dover andare in negozio, per avere a volte un risparmio e per avere più scelta fra i prodotti a disposizione.
Ad esempio, se devo comprare una cover per cellulare e vado in negozio non ce l'hanno proprio (ho un Oneplus 5), su amazon (ricerca fatta adesso) scelgo fra 392 modelli.
La differenza è fra 0 e 392: imbarazzante.
Altro esempio, successo in prima persona... sono in un negozio a Porta di Roma per comprare un paio di scarpe e nel frattempo sento questa conversazione fra una commessa ed il responsabile:
"Il signore vuole queste scarpe ma ce ne è un solo paio che però sono arrivate oggi e sono prenotate"
"Dagliele lo stesso"
Ecco mi sono immaginato il poveraccio che poi è partito da casa dopo giorni di attesa, è arrivato in negozio e si è sentito dire "Ehhhh non sono arrivate, arriveranno fra tre giorni".
Nel frattempo, nello stesso negozio, mi sono provato un giubbotto e volevo comprarlo, ma non c'era la taglia del colore che volevo... la prima proposta è stata quella di prendere un altro colore, e certo, te lascio 130 € e me devo pure accontenta' di quello che trovo.
La seconda è stata quella di ordinarlo... visto pure quel che avevo sentito "No grazie", sono uscito dal negozio, entrato nel sito della marca del giubbotto, acquistato online e spedito in ufficio.
Hai voglia a far chiudere gli ecommerce il sabato e la domenica, venderanno fra il lunedì ed il venerdì.
Ma va da sé che dipende sempre da ciò che acquisti. E mi spiego. Se devo comprare lampadine e alticalcare per la caldaia o un libro (certo, deve essere quello!) posso indifferentemente scegliere l'acquisto fisico o quello online. Preferisco magari attraversare la strada e andare dal ferramenta specie se ho urgenza.
Ma un capo di abbigliamento, delle scarpe o una cravatta, lo voglio vedere, toccare, provare e magari cambiare anche idea, magari parti per farti un cardigan rosso e esci con uno verde, per dire.
Voglio dire, un conto è la spesa, e la pasta Rummo è la pasta Rummo ovunque tu la prenda, un conto è lo ... shopping.
- Curiosity
- Località: Roma
Per me il risparmio, REALE (cioè minimo il 20% in meno), è ancora la molla decisiva nell'acquisto online.
Ieri pomeriggio, comodamente spaparanzato sul divano, mentre fuori diluviava, col gatto accovacciato sulle gambe, ed un ciobar fumante in tazza, ho comprato online, un paio di rayban, lo stesso modello di quelli che indosso, oramai logori, ed un profumo.
Prezzo di listino di entrambi in negozio avrei pagato 210 euro. Da casa ho chiuso per 105 euro. L'esatta metà.
Certe volte il risparmio è veramente imbarazzante. Senza contare il fatto del...Vatte a mette in auto ieri pomeriggio a Roma con il traffico del venerdi ed il diluvio....
Ieri pomeriggio, comodamente spaparanzato sul divano, mentre fuori diluviava, col gatto accovacciato sulle gambe, ed un ciobar fumante in tazza, ho comprato online, un paio di rayban, lo stesso modello di quelli che indosso, oramai logori, ed un profumo.
Prezzo di listino di entrambi in negozio avrei pagato 210 euro. Da casa ho chiuso per 105 euro. L'esatta metà.
Certe volte il risparmio è veramente imbarazzante. Senza contare il fatto del...Vatte a mette in auto ieri pomeriggio a Roma con il traffico del venerdi ed il diluvio....
- alphonse
- Località: Roma
Quindi ne convieni che stare aperti pure la notte di Natale non serve ad un cazzo, no? Fermo restando che stai parlando di due beni c.d. voluttuari che avresti potuto non comprare mai, a prescindere dalle aperture o martedì prossimo o a Natale. O sbaglio?Curiosity ha scritto: ↑09/11/2019, 10:24Per me il risparmio, REALE (cioè minimo il 20% in meno), è ancora la molla decisiva nell'acquisto online.
Ieri pomeriggio, comodamente spaparanzato sul divano, mentre fuori diluviava, col gatto accovacciato sulle gambe, ed un ciobar fumante in tazza, ho comprato online, un paio di rayban, lo stesso modello di quelli che indosso, oramai logori, ed un profumo.
Prezzo di listino di entrambi in negozio avrei pagato 210 euro. Da casa ho chiuso per 105 euro. L'esatta metà.
Certe volte il risparmio è veramente imbarazzante. Senza contare il fatto del...Vatte a mette in auto ieri pomeriggio a Roma con il traffico del venerdi ed il diluvio....
- Takkar
- Località: Roma
Però se l’online ti frega su tutto comodamente da casa h24, compresi ormai i generi alimentari, capisci bene, non per ricominciare la solita questione, ma sul retail, in questo scenario, parlare di h24 ha un senso. Poi mi dirai, allora che valga per tutto o quasi, come a NY, avrebbe senso probabilmente ancor di più.alphonse ha scritto: ↑09/11/2019, 17:40Quindi ne convieni che stare aperti pure la notte di Natale non serve ad un cazzo, no? Fermo restando che stai parlando di due beni c.d. voluttuari che avresti potuto non comprare mai, a prescindere dalle aperture o martedì prossimo o a Natale. O sbaglio?Curiosity ha scritto: ↑09/11/2019, 10:24Per me il risparmio, REALE (cioè minimo il 20% in meno), è ancora la molla decisiva nell'acquisto online.
Ieri pomeriggio, comodamente spaparanzato sul divano, mentre fuori diluviava, col gatto accovacciato sulle gambe, ed un ciobar fumante in tazza, ho comprato online, un paio di rayban, lo stesso modello di quelli che indosso, oramai logori, ed un profumo.
Prezzo di listino di entrambi in negozio avrei pagato 210 euro. Da casa ho chiuso per 105 euro. L'esatta metà.
Certe volte il risparmio è veramente imbarazzante. Senza contare il fatto del...Vatte a mette in auto ieri pomeriggio a Roma con il traffico del venerdi ed il diluvio....
Ora al netto di tutte le problematiche già affrontate, Monti etc etc se uno viene da Marte ed è catapultato in una realtà dove svariati colossi mondiali stanno dominando la scena con l’online e tu, piccola bottega/esercizio, anziché moltiplicare le forze/strategie commerciali, focalizzi/ti batti sulla semplice chiusura per tutti la domenica/festivi sei destinato ad essere probabilmente schiacciato come sta avvenendo per molti (dati alla mano), scenario in cui sopravvive chi è in grado di fornire qualità e qualcosa di diverso che online non si trova e probabilmente non si troverà mai. Chi si ingegna va avanti, chi si lamenta e basta (non ce l’ho con te, capiscimi) è destinato a morire come i suoi predecessori. Te lo dico da chi ha interesse affinché le botteghe/piccoli medi esercizi continuino a sopravvivere perché tutto online a me non piace.
Vorrei poter avere sempre la possibilità di scegliere.
Tu mi dirai ma negli altri paesi sono chiusi, io ti dico a NY so tutti aperti, e non ne usciamo più. È ciò che percepisco, le dinamiche nelle quali siamo “avvolti” che mi spingono a pensare che la strada sarà sempre più verso un servizio h24 su tutto.
Almeno questa è la mia percezione, a prescindere che possa piacere o no.
Ultima modifica di Takkar il 10/11/2019, 12:32, modificato 1 volta in totale.
"Essere piagnucolosi è uno stile di vita!"
- alphonse
- Località: Roma
Però, Takkar, o si segue un ragionamento passo passo affrontando i vari step o c'è il rischio di arrivare al 2027 e dire sempre le stesse cose.
Il primo punto, al di là dei personali punti di vista, legittimo il pensiero anche di chi sostiene a me di quello che fanno in Germania non me ne frega una cippa e voglio tutto aperto anche se poi dovessi non usufruirne mai, del resto è bizzarro pensare che uno spenda solo la notte e i festivi per cui si tratta certamente solo di un servizio in più e buonanotte, è capire se la misura di Monti ha avuto effetti positivi ed è pacifico non ne abbia avuti.
Per cui se vogliamo ragionare serenamente occorre capire se sia il caso, per me e molti altri lo è, di porvi dei rimedi. Per cui se torniamo a trascurare il punto centrale non se ne esce.
Detto ciò mi permetto di osservare che perfino negli Usa non è come dici, al limite, forse, a NY, e neppure lì bazzicandola con discreta frequenza è esattamente così, fermo restando che tu capisci che in nessuna zona di Roma, neppure la più turistica, la situazione è minimamente paragonabile a Times square. Per il resto di Manhattan i negozi la sera chiudono alle 20... ma proprio al massimo e la domenica è vero che sono aperti, ma nessuno più di sette o otto o ore. E sai perché? Perché è antieconomico e lì il conto economico è decisivo perché se fai il "botto" vai carcerato non come qui dove chiudi coi buffi e riapri verginello con un'altra insegna.
Quando si pala di modelli (!) o si applicano alla lettera e non si citano affatto.
Il primo punto, al di là dei personali punti di vista, legittimo il pensiero anche di chi sostiene a me di quello che fanno in Germania non me ne frega una cippa e voglio tutto aperto anche se poi dovessi non usufruirne mai, del resto è bizzarro pensare che uno spenda solo la notte e i festivi per cui si tratta certamente solo di un servizio in più e buonanotte, è capire se la misura di Monti ha avuto effetti positivi ed è pacifico non ne abbia avuti.
Per cui se vogliamo ragionare serenamente occorre capire se sia il caso, per me e molti altri lo è, di porvi dei rimedi. Per cui se torniamo a trascurare il punto centrale non se ne esce.
Detto ciò mi permetto di osservare che perfino negli Usa non è come dici, al limite, forse, a NY, e neppure lì bazzicandola con discreta frequenza è esattamente così, fermo restando che tu capisci che in nessuna zona di Roma, neppure la più turistica, la situazione è minimamente paragonabile a Times square. Per il resto di Manhattan i negozi la sera chiudono alle 20... ma proprio al massimo e la domenica è vero che sono aperti, ma nessuno più di sette o otto o ore. E sai perché? Perché è antieconomico e lì il conto economico è decisivo perché se fai il "botto" vai carcerato non come qui dove chiudi coi buffi e riapri verginello con un'altra insegna.
Quando si pala di modelli (!) o si applicano alla lettera e non si citano affatto.
- Takkar
- Località: Roma
Come ti dico NY ti posso dire Londra, per fare il paragone con città ultramoderne. È chiaro che il discorso non può riguardare Sutri per esempio.
In certe realtà, a cui Roma dovrebbe essere paragonata, la situazione mi sembra più orientata
su servizi h24 (dalle metro ai negozi).
Detto questo abbiamo appurato che qui da noi, così come hanno voluto non funge alla grande, perciò andranno apportate modifiche/nuove regolamentazioni e staremo a vedere quali saranno.
A me francamente che possano chiudere un Porta di Roma la domenica o altri grandi centri mi sembra francamente irrealistico. Ma questa è solo una mia considerazione.
In certe realtà, a cui Roma dovrebbe essere paragonata, la situazione mi sembra più orientata
su servizi h24 (dalle metro ai negozi).
Detto questo abbiamo appurato che qui da noi, così come hanno voluto non funge alla grande, perciò andranno apportate modifiche/nuove regolamentazioni e staremo a vedere quali saranno.
A me francamente che possano chiudere un Porta di Roma la domenica o altri grandi centri mi sembra francamente irrealistico. Ma questa è solo una mia considerazione.
"Essere piagnucolosi è uno stile di vita!"
Qui in Argentina le aperture festive e domenicali sono regolate a livello locale.
Vige sempre la chiusura domenicale, alla quale si può derogare, se è il proprietario ad stare in negozio la domenica, garantendo il riposo ai dipendenti.
Vige sempre la chiusura domenicale, alla quale si può derogare, se è il proprietario ad stare in negozio la domenica, garantendo il riposo ai dipendenti.
- alphonse
- Località: Roma
Però attenzione, a Cascia, paesetto di poco più di mille anime famoso solo per aver dato i natali a Santa Rita, un Carrefour (o un altro di questi, adesso non ricordo) aveva iniziato a fare h24. A Cascia! Dove sei mesi l'anno la temperatura media è attorno allo zero e dove la strade per almeno tre mesi l'anno sono ghiacciate. Io dico che è una facoltà del cazzo.Takkar ha scritto: ↑10/11/2019, 12:38Come ti dico NY ti posso dire Londra, per fare il paragone con città ultramoderne. È chiaro che il discorso non può riguardare Sutri per esempio.
In certe realtà, a cui Roma dovrebbe essere paragonata, la situazione mi sembra più orientata
su servizi h24 (dalle metro ai negozi).
Detto questo abbiamo appurato che qui da noi, così come hanno voluto non funge alla grande, perciò andranno apportate modifiche/nuove regolamentazioni e staremo a vedere quali saranno.
A me francamente che possano chiudere un Porta di Roma la domenica o altri grandi centri mi sembra francamente irrealistico. Ma questa è solo una mia considerazione.
Detto ciò è assolutamente irrealistico - e sono d'accordo con te- che i cc possano tornare a chiudere la domenica. Ma mica perché chissà che succederebbe di male, no, semplicemente perché la nostra classe politica è prona ai poteri forti, quelli veri, ovvero la GDO.
Anche perché se chiudessero non ce la vedo la gente a scendere in piazza per chiedere le aperture festive. In Italia si bevono tutto quello che gli dai da bere, perfino le aperture...
Ps A Londra i negozi domenica e festivi possono stare aperti fino ad un massimo di SEI ore. E trecento...
- alphonse
- Località: Roma
Esattamente come in Francia. Possono stare aperte solo le attività a conduzione famigliare che non impieghino lavoratori.
A Barcellona, la città più turistica di Europa da diversi anni a 'sta parte, la domenica è tutto chiuso ed il flusso turistico non accenna a diminuire. Anzi.
Qua anche quelle che impiegano lavoratori, ma la domenica se vuoi aprire ci devi essere tu titolare (senza dipendenti).alphonse ha scritto:Esattamente come in Francia. Possono stare aperte solo le attività a conduzione famigliare che non impieghino lavoratori.
A Barcellona, la città più turistica di Europa da diversi anni a 'sta parte, la domenica è tutto chiuso ed il flusso turistico non accenna a diminuire. Anzi.