Il mondo del lavoro
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IL SOGNO AMERICANO
ARRIVA IL MONDO FATATO DI DISNEY IN ITALIA E LA PRIMA COSA CHE FA? LICENZIA CENTINAIA DI PERSONE! METÀ DEI DIPENDENTI DI FOX ITALY, ACQUISITA DAL GIGANTE AMERICANO (12,8 MILIARDI DI UTILI NETTI NEL 2018) FINIRANNO CACCIATI SENZA CERTEZZA DI UN PACCHETTO DI BUONUSCITA. GLI ALTRI? TRASFERITI A FORZA A MILANO, DOPO CHE L'AZIENDA HA INVESTITO MILIONI PER RISTRUTTURARE UNA MODERNISSIMA SEDE ROMANA - IL NUOVO MODELLO AMERICANO DI AMAZON E NETFLIX FA PROSELITI, E DESERTIFICA IL MONDO DEL LAVORO
Il 20 marzo scorso si è conclusa la grande operazione Disney-Fox: il gigante dell'animazione – che controlla anche Marvel, Pixar, Star Wars, ABC, ESPN, i parchi e decine di altre società – si prende il grosso dell'impero di Rupert Murdoch.
Da noi la notizia è accolta con favore: i dipendenti di Fox Networks Group Italy vengono assorbiti da un grande gruppo globale, che nel 2018 ha registrato 12,8 miliardi di utile netto (record storico, il 50% in più rispetto all'anno prima), e che sta per lanciare un servizio di sicuro successo: Disney Plus, che avrà in esclusiva in streaming tutti i contenuti del gruppo, da Topolino agli Avengers, dai film di George Lucas a Toy Story.
Tra l'altro, l'azienda ha appena trasferito i circa 150 dipendenti in una sfavillante sede appena ristrutturata a Piazza San Silvestro, nel cuore di Roma, un investimento milionario che sembrava un premio per chi ogni giorno manda in onda decine di programmi sui canali Fox (Life, Crime, Animation, Comedy, National Geographic, NatGeo Wild, NatGeo People ecc.).
Invece dopo due mesi arriva la doccia fredda: il 3 giugno Fox Italia comunica il trasferimento di tutti i lavoratori da Roma a Milano, e il 4 luglio deposita una procedura di licenziamento collettivo per 42 persone, quasi tutti nella fascia più ''debole'' (mentre buona parte dei dirigenti riceve lauti pacchetti per trasferirsi).
Non solo: per almeno altre 40-50 persone, secondo i calcoli di chi conosce la situazione, l'obbligo di trasferimento è in realtà un licenziamento mascherato. Infatti per chi ha stipendi bassi, famiglie a carico, compagni con lavoro stabile a Roma, l'opzione di mollare tutto e andare a Milano non è neanche ipotizzabile: tra affitto e trasporti, finirebbero per spendere più di quanto guadagnano.
Facciamo un passo indietro. Fox Italy nasce nel 2003, ed è il primo esperimento in canali ''locali'' del gruppo controllato dalla famiglia Murdoch. L'esperimento è un successo: negli anni arriva a impiegare fino a 300 persone, e lo stesso modello viene replicato in altri paesi in Europa, Asia e America Latina. Da ''Boris'' a ''Extravergine'', appena annunciata, in questo periodo ha prodotto molti programmi, lanciato canali, ampliato e ridotto la pianta organica in base alle esigenze.
Ma, lo riconoscono i lavoratori, sempre con un atteggiamento ''umano''. Ovvero trattative dirette con i singoli dipendenti, cui veniva offerto un pacchetto di uscita, uno ''scivolo'' per rendere il licenziamento più tollerabile. È lo stile americano, o meglio lo era: non c'è la garanzia del posto fisso, ma le ristrutturazioni aziendali non si fanno (solo) sulla pelle dei lavoratori.
Invece, ora che in Italia al posto dello squalo Murdoch arrivano le principesse del regno fatato di Disneyland, la prima mossa è cacciare brutalmente oltre cento persone, costringendo altre decine alle dimissioni forzate. Già, perché nel piano ci sono anche 62 esuberi nella sede Disney di Milano (su 206 totali). Il caro vecchio Topolino coglie la palla al balzo della riorganizzazione per disfarsi di quei dipendenti che costano di più.
Sia a Roma che Milano, infatti, l'età media è sui 45 anni, e mentre dirigenti e prime file si sono trovati subito ricollocati, a pagare sono le fasce più ''indifese'', quei dipendenti che pur avendo un know-how di 10-20 anni nel settore, non hanno la forza contrattuale per sopravvivere alle cosiddette ''sinergie''. Senza paracadute, e con l'anzianità vista come disvalore, essendo sinonimo di costi e contributi previdenziali più alti.
Cosa succederà ora? La legge prescrive 45 giorni di trattativa, più altri 30 di negoziati con la Regione Lazio. In poche parole, entro fine settembre partiranno le lettere di licenziamento. I sindacati chiamati per l'occasione a difendere i dipendenti di Fox Italy non potranno fare molto, e gli avvocati con competenza nel settore non sono ammessi ai tavoli.
In tutto questo, si delinea all'orizzonte uno scenario sempre più familiare: giganti americani che fatturano decine di milioni di euro in Italia pur impiegando una manciata di lavoratori, che portano i profitti all'estero e non reinvestono niente sul territorio. Da Netflix ad Amazon, il modello è quello. I profitti schizzano, gli azionisti godono, il lavoro sparisce.
Il mondo del lavoro
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IL SOGNO AMERICANO
ARRIVA IL MONDO FATATO DI DISNEY IN ITALIA E LA PRIMA COSA CHE FA? LICENZIA CENTINAIA DI PERSONE! METÀ DEI DIPENDENTI DI FOX ITALY, ACQUISITA DAL GIGANTE AMERICANO (12,8 MILIARDI DI UTILI NETTI NEL 2018) FINIRANNO CACCIATI SENZA CERTEZZA DI UN PACCHETTO DI BUONUSCITA. GLI ALTRI? TRASFERITI A FORZA A MILANO, DOPO CHE L'AZIENDA HA INVESTITO MILIONI PER RISTRUTTURARE UNA MODERNISSIMA SEDE ROMANA - IL NUOVO MODELLO AMERICANO DI AMAZON E NETFLIX FA PROSELITI, E DESERTIFICA IL MONDO DEL LAVORO
Il 20 marzo scorso si è conclusa la grande operazione Disney-Fox: il gigante dell'animazione – che controlla anche Marvel, Pixar, Star Wars, ABC, ESPN, i parchi e decine di altre società – si prende il grosso dell'impero di Rupert Murdoch.
Da noi la notizia è accolta con favore: i dipendenti di Fox Networks Group Italy vengono assorbiti da un grande gruppo globale, che nel 2018 ha registrato 12,8 miliardi di utile netto (record storico, il 50% in più rispetto all'anno prima), e che sta per lanciare un servizio di sicuro successo: Disney Plus, che avrà in esclusiva in streaming tutti i contenuti del gruppo, da Topolino agli Avengers, dai film di George Lucas a Toy Story.
Tra l'altro, l'azienda ha appena trasferito i circa 150 dipendenti in una sfavillante sede appena ristrutturata a Piazza San Silvestro, nel cuore di Roma, un investimento milionario che sembrava un premio per chi ogni giorno manda in onda decine di programmi sui canali Fox (Life, Crime, Animation, Comedy, National Geographic, NatGeo Wild, NatGeo People ecc.).
Invece dopo due mesi arriva la doccia fredda: il 3 giugno Fox Italia comunica il trasferimento di tutti i lavoratori da Roma a Milano, e il 4 luglio deposita una procedura di licenziamento collettivo per 42 persone, quasi tutti nella fascia più ''debole'' (mentre buona parte dei dirigenti riceve lauti pacchetti per trasferirsi).
Non solo: per almeno altre 40-50 persone, secondo i calcoli di chi conosce la situazione, l'obbligo di trasferimento è in realtà un licenziamento mascherato. Infatti per chi ha stipendi bassi, famiglie a carico, compagni con lavoro stabile a Roma, l'opzione di mollare tutto e andare a Milano non è neanche ipotizzabile: tra affitto e trasporti, finirebbero per spendere più di quanto guadagnano.
Facciamo un passo indietro. Fox Italy nasce nel 2003, ed è il primo esperimento in canali ''locali'' del gruppo controllato dalla famiglia Murdoch. L'esperimento è un successo: negli anni arriva a impiegare fino a 300 persone, e lo stesso modello viene replicato in altri paesi in Europa, Asia e America Latina. Da ''Boris'' a ''Extravergine'', appena annunciata, in questo periodo ha prodotto molti programmi, lanciato canali, ampliato e ridotto la pianta organica in base alle esigenze.
Ma, lo riconoscono i lavoratori, sempre con un atteggiamento ''umano''. Ovvero trattative dirette con i singoli dipendenti, cui veniva offerto un pacchetto di uscita, uno ''scivolo'' per rendere il licenziamento più tollerabile. È lo stile americano, o meglio lo era: non c'è la garanzia del posto fisso, ma le ristrutturazioni aziendali non si fanno (solo) sulla pelle dei lavoratori.
Invece, ora che in Italia al posto dello squalo Murdoch arrivano le principesse del regno fatato di Disneyland, la prima mossa è cacciare brutalmente oltre cento persone, costringendo altre decine alle dimissioni forzate. Già, perché nel piano ci sono anche 62 esuberi nella sede Disney di Milano (su 206 totali). Il caro vecchio Topolino coglie la palla al balzo della riorganizzazione per disfarsi di quei dipendenti che costano di più.
Sia a Roma che Milano, infatti, l'età media è sui 45 anni, e mentre dirigenti e prime file si sono trovati subito ricollocati, a pagare sono le fasce più ''indifese'', quei dipendenti che pur avendo un know-how di 10-20 anni nel settore, non hanno la forza contrattuale per sopravvivere alle cosiddette ''sinergie''. Senza paracadute, e con l'anzianità vista come disvalore, essendo sinonimo di costi e contributi previdenziali più alti.
Cosa succederà ora? La legge prescrive 45 giorni di trattativa, più altri 30 di negoziati con la Regione Lazio. In poche parole, entro fine settembre partiranno le lettere di licenziamento. I sindacati chiamati per l'occasione a difendere i dipendenti di Fox Italy non potranno fare molto, e gli avvocati con competenza nel settore non sono ammessi ai tavoli.
In tutto questo, si delinea all'orizzonte uno scenario sempre più familiare: giganti americani che fatturano decine di milioni di euro in Italia pur impiegando una manciata di lavoratori, che portano i profitti all'estero e non reinvestono niente sul territorio. Da Netflix ad Amazon, il modello è quello. I profitti schizzano, gli azionisti godono, il lavoro sparisce.
- foketto
- Località: xxx
SULLA GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA, ANTONIO GRAMSCI SCRIVEVA
“Il mito della guerra - l'unità del mondo nella Società delle Nazioni - si è realizzato nei modi e nella forma che poteva realizzarsi in regime di proprietà privata e nazionale: nel monopolio del globo esercitato e sfruttato dagli anglosassoni. La vita economica e politica degli Stati è controllata strettamente dal capitalismo angloamericano. [...] Lo Stato nazionale è morto, diventando una sfera di influenza, un monopolio in mano a stranieri. Il mondo è "unificato" nel senso che si è creata una gerarchia mondiale che tutto il mondo disciplina e controlla autoritariamente; è avvenuta la concentrazione massima della proprietà privata, tutto il mondo è un trust in mano di qualche decina di banchieri, armatori e industriali anglosassoni” (A. Gramsci, L'Ordine nuovo, cit. 227-28).
Le conseguenze sono quelle descritte nel post, ovvero: “L'Italia è diventata un mercato di sfruttamento coloniale, una sfera di influenza, un dominion, una terra di capitolazioni, tutto fuorchè uno stato indipendente e sovrano. [...] Quanto più la CLASSE DIRIGENTE ha precipitato in basso la nazione italiana, tanto più aspro sacrificio deve sostenere il proletariato per ricreare alla nazione UNA PERSONALITA' STORICA INDIPENDENTE” (A. Gramsci, L'Ordine nuovo, cit., 262-263).
GRAMSCI, il più GRANDE pensatore ed UOMO POLITICO italiano di tutti i tempi.
Andatevi a leggere qualcosa circa "la mano invisibile del capitale" che nasconde il lavoro,se ne avete voglia... cercando di non fare i tifosi e cercando di evitare giudizi in quanto fuorviati da pessimi esempi se non da odio puro (e a volte giustificato) per certi personaggi che si sono ammantati di una militanza di sx forzata...
“Il mito della guerra - l'unità del mondo nella Società delle Nazioni - si è realizzato nei modi e nella forma che poteva realizzarsi in regime di proprietà privata e nazionale: nel monopolio del globo esercitato e sfruttato dagli anglosassoni. La vita economica e politica degli Stati è controllata strettamente dal capitalismo angloamericano. [...] Lo Stato nazionale è morto, diventando una sfera di influenza, un monopolio in mano a stranieri. Il mondo è "unificato" nel senso che si è creata una gerarchia mondiale che tutto il mondo disciplina e controlla autoritariamente; è avvenuta la concentrazione massima della proprietà privata, tutto il mondo è un trust in mano di qualche decina di banchieri, armatori e industriali anglosassoni” (A. Gramsci, L'Ordine nuovo, cit. 227-28).
Le conseguenze sono quelle descritte nel post, ovvero: “L'Italia è diventata un mercato di sfruttamento coloniale, una sfera di influenza, un dominion, una terra di capitolazioni, tutto fuorchè uno stato indipendente e sovrano. [...] Quanto più la CLASSE DIRIGENTE ha precipitato in basso la nazione italiana, tanto più aspro sacrificio deve sostenere il proletariato per ricreare alla nazione UNA PERSONALITA' STORICA INDIPENDENTE” (A. Gramsci, L'Ordine nuovo, cit., 262-263).
GRAMSCI, il più GRANDE pensatore ed UOMO POLITICO italiano di tutti i tempi.
Andatevi a leggere qualcosa circa "la mano invisibile del capitale" che nasconde il lavoro,se ne avete voglia... cercando di non fare i tifosi e cercando di evitare giudizi in quanto fuorviati da pessimi esempi se non da odio puro (e a volte giustificato) per certi personaggi che si sono ammantati di una militanza di sx forzata...
Questa Maglia quando ti entra nel cuore lo avvolge e ne assume le sembianze. Ma che ne sanno gli altri... (Fefè).
- foketto
- Località: xxx
sono contento che l'abbia aperto tu sto topic,Condan : se l'avessi fatto io in molti manco l'avrebbero letto o aperto.
Questa Maglia quando ti entra nel cuore lo avvolge e ne assume le sembianze. Ma che ne sanno gli altri... (Fefè).
Grazie, caro.
Spero non sia come sospetti tu. Anzi, ne sono sicuro.
Ora però su questo topic ci scriviamo, non lo lasciamo morire.
Tra l'altro, mi sta veramente a cuore la vicenda perchè ne sono coinvolto in prima persona.
Ma non l'ho aperto per questo motivo. Sarebbe un motivo valido ma, personalmente, lo riterrei un po' misero, un po' gretto.
A testimonianza di quanto dico, sappi che, anche sul vecchio Forum, avevo aperto un paio di anni fa dei topic simili, per esempio: "La robotizzazione e l'automazione, come cambieranno il mondo del lavoro."
E intervenivo anche quando se ne parlava in altri topic, per esempio, in quello delle aperture H24 e nei giorni festivi dei negozi
Il fatto è che interessa tutti. TUTTI!
Da quelli di destra a quelli di sinistra. Ai disamorati della politica, ai sostenitori di qualsiasi movimento o partito.
Agli impiegati, così come agli imprenditori.
- cinqueditadiviolenza
- Località: Roma
Sinceramente, non so come possa esser fermata la globalizzazione. Lo dico a malincuore.
- foketto
- Località: xxx
Condan,è chiaro che interessa tutti : è una questione non soltanto trasversale ma addirittura dirimente,sono d'accordo.
Però è anche vero che un'analisi obiettiva non può non tener conto di realtà oggettive che determinano una certa situazione : poi,possiamo non essere d'accordo sulla via (le vie,le misure) da intraprendere in alternativa a questo sistema.
Sicuramente,se oggi non sei anticapitalista ,hai poco da chiedere a questo mondaccio : magari non esiste una ricetta sola e non è detto che sia la mia,ci mancherebbe altro,ma sto sistema non solo ha fallito ma sta costruendo ruspe sempre più giganti per perfezionare,se possibile,le macerie.
Però è anche vero che un'analisi obiettiva non può non tener conto di realtà oggettive che determinano una certa situazione : poi,possiamo non essere d'accordo sulla via (le vie,le misure) da intraprendere in alternativa a questo sistema.
Sicuramente,se oggi non sei anticapitalista ,hai poco da chiedere a questo mondaccio : magari non esiste una ricetta sola e non è detto che sia la mia,ci mancherebbe altro,ma sto sistema non solo ha fallito ma sta costruendo ruspe sempre più giganti per perfezionare,se possibile,le macerie.
Questa Maglia quando ti entra nel cuore lo avvolge e ne assume le sembianze. Ma che ne sanno gli altri... (Fefè).
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
lavorare per società che sono lo specchio di un sistema e poi lamentarsi che le stesse si comportino come quel sistema permette è un controsenso in termini. alla stregua di chi investe i risparmi di una vita comprando diamanti garantiti al triplo del valore di mercato e poi, quando si trova con un pugno di mosche in mano, piagne. sono le regole del gioco, se ti siedi a quel tavolo accetti quelle regole. brutto, cinico ed impopolare da dire ma è la semplice realtà.
Dirigere le operazioni da Generale e combattere da Tenente
- cinqueditadiviolenza
- Località: Roma
Che dobbiamo fare allora?Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 13:34lavorare per società che sono lo specchio di un sistema e poi lamentarsi che le stesse si comportino come quel sistema permette è un controsenso in termini. alla stregua di chi investe i risparmi di una vita comprando diamanti garantiti al triplo del valore di mercato e poi, quando si trova con un pugno di mosche in mano, piagne. sono le regole del gioco, se ti siedi a quel tavolo accetti quelle regole. brutto, cinico ed impopolare da dire ma è la semplice realtà.
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
domanda concettualmente sbagliata.
o lo acceti o non lo accetti e ti ingegni di conseguenza,
quello stesso sistema, e ti parlo della mia esperienza di 25 anni, mi ha permesso di passare in 10 anni da stagista non retribuito a dirigente, di farmi vivere agiatamente e di comprare tre case. mi ha anche obbligato negli ultimi 15 anni a mettere a casa una ventina di persone ma di assumerne più del doppio, ho visto dirigenti con 10 anni di successi alle spalle essere messi alla porta al primo anno sbagliato o per una semplice ristrutturazione aziendale....è così e basta....prendi il meglio ed il peggio. punto
o lo acceti o non lo accetti e ti ingegni di conseguenza,
quello stesso sistema, e ti parlo della mia esperienza di 25 anni, mi ha permesso di passare in 10 anni da stagista non retribuito a dirigente, di farmi vivere agiatamente e di comprare tre case. mi ha anche obbligato negli ultimi 15 anni a mettere a casa una ventina di persone ma di assumerne più del doppio, ho visto dirigenti con 10 anni di successi alle spalle essere messi alla porta al primo anno sbagliato o per una semplice ristrutturazione aziendale....è così e basta....prendi il meglio ed il peggio. punto
Dirigere le operazioni da Generale e combattere da Tenente
- cinqueditadiviolenza
- Località: Roma
Ok. Ma a 40 e passa anni per una ristrutturazione, fusione, delocalizzazione, rimettersi in gioco è tosta tosta, sinceramente io ora a 40 anni, con uno stipendio normale, dovessero mandarmi a casa, non saprei dove sbattere la capoccia.Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 13:45domanda concettualmente sbagliata.
o lo acceti o non lo accetti e ti ingegni di conseguenza,
quello stesso sistema, e ti parlo della mia esperienza di 25 anni, mi ha permesso di passare in 10 anni da stagista non retribuito a dirigente, di farmi vivere agiatamente e di comprare tre case. mi ha anche obbligato negli ultimi 15 anni a mettere a casa una ventina di persone ma di assumerne più del doppio, ho visto dirigenti con 10 anni di successi alle spalle essere messi alla porta al primo anno sbagliato o per una semplice ristrutturazione aziendale....è così e basta....prendi il meglio ed il peggio. punto
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
e allora 20 anni fa ti mettevi in gioco diversamente...facevi altro, magari ti andava male, ma dovevi orientarti ad una vita lavorativa autonoma ed indipendente....con tutti i rischi che la stessa comporta, altrimenti ti trasferivi ed appiattivi a vivere in un regime comunista dove tutti hanno tutto e nessuno ha un cazzo....
Dirigere le operazioni da Generale e combattere da Tenente
- cinqueditadiviolenza
- Località: Roma
Perdonami Luì, ma io ho una mente imprenditoriale pari allo zero, ho una dimestichezza con l'economia che si è fermata al baratto e lo scambio simbolico che descrivevano i primi antropologi. Quindi me tocca lavorà da dipendente, se me cacciano perché il bangladese fa il mio stesso lavoro con un salario da schiavo me rode er culo per me e per lui.Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 13:53e allora 20 anni fa ti mettevi in gioco diversamente...facevi altro, magari ti andava male, ma dovevi orientarti ad una vita lavorativa autonoma ed indipendente....con tutti i rischi che la stessa comporta, altrimenti ti trasferivi ed appiattivi a vivere in un regime comunista dove tutti hanno tutto e nessuno ha un cazzo....
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
questo è un problema, corretto, ma diverso da quello del topic. la risposta, a questo problema è diversa: non fai entrare il bangladese e non crei il lavoro sottopagato....ma è da fascisti, stai sereno che disney italia rispetta i vari contratti nazionali non assume extracomunitari a nero.
Dirigere le operazioni da Generale e combattere da Tenente
- cinqueditadiviolenza
- Località: Roma
No No, la globalizzazione fa lavorare gli schiavi ai paesi loro, nessuno si muove, già emergono nel Sudest asiatico professioni come la mia, vengono pagate due soldi, i "camerati" hanno tanto paura del negretto o del marroncino in suolo italico, ma non dicono mai nulla sulla delocalizzazione.Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 14:00questo è un problema, corretto, ma diverso da quello del topic. la risposta, a questo problema è diversa: non fai entrare il bangladese e non crei il lavoro sottopagato....ma è da fascisti, stai sereno che disney italia rispetta i vari contratti nazionali non assume extracomunitari a nero.
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
continui a fare esempi non attinenti al topic, disney sposta gli uffici a milano non in bangladesh. i camerati, quelli veri, sono anni che dicono che chi delocalizza deve essere tartassato fiscalmente più di quanto costerebbe non delocalizzare proponendo sgravi importanti a chi mantiene le unità produttive di qualsiasi natura in italia. vienici a trovare che ti facciamo un corso accelerato di di fascismo del terzo millennio
Dirigere le operazioni da Generale e combattere da Tenente
- cinqueditadiviolenza
- Località: Roma
Ho amici, sono stato a CP diverse volte, per un periodo ho anche collaborato con una loro associazione culturale, ma da quando hanno virato a destra e scimmiottano la lega non mi interessano più di tanto. Comunque tornando in topic la disney non trasferisce i dipendenti solo a Milano, ma anche a Madrid e Londra, ora uno che ha moglie, figli e mutuo, come può trasferirsi a Londra e Madrid?Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 14:11continui a fare esempi non attinenti al topic, disney sposta gli uffici a milano non in bangladesh. i camerati, quelli veri, sono anni che dicono che chi delocalizza deve essere tartassato fiscalmente più di quanto costerebbe non delocalizzare proponendo sgravi importanti a chi mantiene le unità produttive di qualsiasi natura in italia. vienici a trovare che ti facciamo un corso accelerato di di fascismo del terzo millennio
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
non ti sto dicendo che è giusto, ti sto dicendo che è una regola del gioco che hai accettato a monte. ora io non conosco il contratto di lavoro disney ma conosco i nostri e la mobilità è sempre definita contrattualmente, tra le altre cose, almeno da noi, con adeguamento contrattuale a secondo dei parametri economici della nuova destinazione
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- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
e comunque, al limite, è la lega che copia....non noi
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- cinqueditadiviolenza
- Località: Roma
Che sei stato obbligato ad accettare, comunque si ti ho capito .Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 14:25non ti sto dicendo che è giusto, ti sto dicendo che è una regola del gioco che hai accettato a monte. ora io non conosco il contratto di lavoro disney ma conosco i nostri e la mobilità è sempre definita contrattualmente, tra le altre cose, almeno da noi, con adeguamento contrattuale a secondo dei parametri economici della nuova destinazione
Luì, seguo CP dal 2003, i toni ed i temi che trattavano era completamente diversi, ma andiamo off topic
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
o, più probabilmente, hai stappato una bottiglia quando hai firmato...so che mi hai capito
Dirigere le operazioni da Generale e combattere da Tenente
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
stiamo, fortunatamente, tornando alle origini in primis con il disimpegno da figura di partito
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- cinqueditadiviolenza
- Località: Roma
Ve lo auguro, è dura riconquistare la verginità però. ho sempre guardato a CP con interesse, staremo a vedere.Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 14:56stiamo, fortunatamente, tornando alle origini in primis con il disimpegno da figura di partito
Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 13:34lavorare per società che sono lo specchio di un sistema e poi lamentarsi che le stesse si comportino come quel sistema permette è un controsenso in termini. alla stregua di chi investe i risparmi di una vita comprando diamanti garantiti al triplo del valore di mercato e poi, quando si trova con un pugno di mosche in mano, piagne. sono le regole del gioco, se ti siedi a quel tavolo accetti quelle regole. brutto, cinico ed impopolare da dire ma è la semplice realtà.
Ma, scusami se mi permetto, non è questo lo spirito del topic.
Anche perché io non mi lamento.
L’argomento è il mondo del lavoro, tra l’altro è il titolo con cui ho aperto.
Tornando alle aziende a cui facevi riferimento, penso che sono aziende private e, sottostando alle leggi vigenti sul territorio in cui fanno business, sono libere di agire come meglio credono.
Il problema, dal mio punto di vista, è più ampio, direi che è una delle grandi questioni aperte per il futuro. Un problema sociale.
Il progresso tecnologico ed il mutamento dei costumi stanno facendo perdere assai velocemente decine di migliaia (milioni nel mondo) di posti di lavoro.
Con lo sviluppo e la diffusione di internet hanno perso senso di esistere molte attività, dalle agenzie di viaggio agli sportelli bancari. Oggi, chi non è in grado di programmarsi una vacanza acquistando volo ed hotel? Oppure, con il banking online quanti vanno allo sportello per dei bonifici?
Di posti se ne creano anche di nuovi, certo, ma in misura di gran lunga inferiore rispetto a quelli che scompaiono.
E questo vale per mille altri settori.
Da mettere in conto c’è anche il cambio delle abitudini dei consumatori, o come i clienti vengono indotti a consumare. Ma il discorso si complica maledettamente.
Altro punto è la flessibilità (sia nel cambiare lavoro, che nel cambiare azienda nello stesso settore merceologico o ancora, nello spostarsi in un’altra città) che viene richiesta al lavoratore. Mi sta bene.
Ma non dappertutto funziona allo stesso modo. In Italia, il divario di opportunità tra nord e sud è notevole. In Europa, le differenze tra l’Italia e la Germania o l’Inghilterra, sono enormi.
Ora le domande sono: cosa si può fare? Cosa possono fare i governi per arginare la crisi del lavoro? Cosa propongono i fascisti, i comunisti, i vari movimenti che governano in questo momento?
Che riflessioni fate sul tema?
Come la pensate?
Diciamo che è leggermente più complesso che dire: le regole sono queste, adattati; o, finché queste aziende danno lavoro tutto ok, poi però non criticatele; o ancora, mettiti in proprio e diventa protagonista della tua vita professionale.
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
Guarda lo scorso semestre ci hanno presentato uno studio (molto serio) per cui un bambino che oggi ha 8 anni al momento del suo inserimento nel mondo del lavoro (stimato a 22 anni) nel 75% dei casi svolgerà un lavoro che oggi NON esiste.
Mi sembra complesso affrontare la materia basandosi su quello che diceva Gramsci....
Le giurisprudenza giuslavorista deve adattarsi ai cambiamenti perché sicuramente non sarà il lavoro ad adattarsi ad essa
Mi sembra complesso affrontare la materia basandosi su quello che diceva Gramsci....
Le giurisprudenza giuslavorista deve adattarsi ai cambiamenti perché sicuramente non sarà il lavoro ad adattarsi ad essa
Dirigere le operazioni da Generale e combattere da Tenente
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
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Ultima modifica di Jolly roger il 28/07/2019, 8:33, modificato 1 volta in totale.
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- Jolly roger
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Ultima modifica di Jolly roger il 28/07/2019, 8:34, modificato 1 volta in totale.
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- Curiosity
- Località: Roma
Scrivilo n'altra volta Jolly perchè non ho capito. Grazie.
- Jolly roger
- Località: Padova - Ostuni
Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 18:43Guarda lo scorso semestre ci hanno presentato uno studio (molto serio) per cui un bambino che oggi ha 8 anni al momento del suo inserimento nel mondo del lavoro (stimato a 22 anni) nel 75% dei casi svolgerà un lavoro che oggi NON esiste.
Mi sembra complesso affrontare la materia basandosi su quello che diceva Gramsci....
Le giurisprudenza giuslavorista deve adattarsi ai cambiamenti perché sicuramente non sarà il lavoro ad adattarsi ad essa
Dirigere le operazioni da Generale e combattere da Tenente
- Ama_la_Lazio
- Località: Roma
È un discorso sbagliato; perchè in ogni sistema lavorativo c'è bisogno del lavoratore dipendente; è ovvio che non si possa essere tutti autonomi come è altrettanto ovvio che non si possa essere tutti dipendenti di aziende/privati. Il diritto inalienabile, che deve essere garantito dallo stato e dai sindacati, che hanno un potere estremamente superiore rispetto al singolo, è proprio quello di non essere trattati come oggetti di cui si può fare a meno dall'oggi al domani.Jolly roger ha scritto: ↑27/07/2019, 13:53e allora 20 anni fa ti mettevi in gioco diversamente...facevi altro, magari ti andava male, ma dovevi orientarti ad una vita lavorativa autonoma ed indipendente....con tutti i rischi che la stessa comporta, altrimenti ti trasferivi ed appiattivi a vivere in un regime comunista dove tutti hanno tutto e nessuno ha un cazzo....